
Sabato pomeriggio ero a Torino. A un semaforo rosso mi ha girato davanti un bus e sulla parte posteriore c'era la pubblicità di "IO LAVORO NEL SETTORE TURISTICO-ALBERGHIERO", manifestazione inventata e diretta dal mitico Silvio. Questa cosa mi ha portato a una riflessione sul sistema di organizzazione fieristica e sul futuro del turismo legato al post olimpico.
La prima è che fa quasi specie, per chi li conosce, che una fiera o delle fiere in genere che attirano un vasto pubblico, spostano interessi e budget importanti, creano opportunità e profitti, siano gestite in realtà da pochissime persone, perlopiù giovani. Attenzione, non sto sminuendo l'operato o il talento di chi, a vario titolo, partecipa all'organizzazione di un evento, solo che,nell'immaginario collettivo, si pensa sempre che dietro a una fiera o a un evento importante ci sia un'organizzazione a piramide con chissà quanti interlocutori intermedi.
Quindi contestualmente complimenti a Silvio & co. per gli sbattoni fieristici.
Di conseguenza pensavo al turismo e alla programmazione post-olimpica, ai disastri e alle lotte interne che Regione-Provincia e ATL stanno facendo e al poco gioco di squadra ci sia.
Voglio dire, la Regione passa tramite la Provincia, la Provincia attraverso i comuni, i comuni affluivano nelle ATL di competenza, l'ATL di competenza (ATL2 Montagnedoc) è stata distrutta per una riorganizzazione interna che ha finito solo per creare un pastone che si chiama Turismo Torino e Provincia che non fa nulla o pochissimo per i comuni che non sono Torino. Ora i comuni cosidetti "olimpici" cioè Sestriere, Pragelato, Bardonecchia, Sauze, ecc, si sono uniti in un associazione indipendente da Turismo Torino ricreando di fatto l'ATL 2 e la cosa andrebbe più che bene se non fosse che il giochino sia costato alla provincia qualche milioncino di €uro.
Questo è stato fatto da quando sono finite le mai abbastanza rimpiante Olimpiadi del 2006. Neve e Gliz sono finiti in via Artom e le montagne olimpiche sono ricordate miseramente in una (dico 1) pagina al fondo del catalogo su Torino.
Prendiamo per buone le previsioni fatte per cui la flessione di presenza del dopo le olimpiadi è di circa 2 anni e che, in effetti, almeno su Torino città dei passi avanti si son fatti, cerchiamo di lavorare per il 2009/2010?
In conclusione, siccome abbiamo ragazzi capaci, creativi, volenterosi anche sul nostro territorio, che hanno dimostrato coi fatti di essere capaci di gestire casini a non finire uscendone con un'immagine più che vincente, perchè non proviamo a dargli quest'occasione? Perchè non proviamo a darla a noi stessi?
Attenzione non dico che la Provincia di Torino debba dare mandato alla E23 di gestire il turismo nella sua completezza ma se prendessimo un gruppetto di questi consulenti, un gruppetto di Silvio Viale diciamo, i migliori, e gli dicessimo:" Ragazzi, qui ci sono un paio di milioni di €uro per la promozione turistica del nostro territorio...che mi dite?". Non avremo mai il budget del Trentino, nè la capacità di fare squadra, ma le idee...beh...quelle sì.
Nuovi modi di porsi, un nuovo approccio che riesca a sensibilizzare i clienti, nuove strategie di co-marketing in sinergia con le aziende rappresentative del territorio senza la buracrazia degli enti pubblici.
Cos'abbiamo da perdere? Un pò di soldi pubblici ma, visti gli sprechi che quotidianamente abbiamo sotto gli occhi, non mi sembra sia un gran problema.
1 commento:
eccolo! grazie per gli elogi lino. obrigado! rispondo per competenza, purtroppo l'idea fieristica è giusto che arrivi da chi gestisce il mercato, ma tante fiere sono stat fatte morire, perchè non affidate a persone competenti. mi spiego meglio: io e te potremmo fare una fiera per i semilavorati per i dolciumi, perchè tu conosci il mercato dei semilavorati per dolciumi, io so come si fa una fiera. il problema è che di fronte ad una possibilità di guadagno si cerca di non spendere per un certo tipo di mestiere e molte cose sono andate a schifio nel mondo fieristico torinese. per questo, credo, ci siamo inseriti agevolmente, nessuno sapeva fare il nostro mestiere e tutti improvvisavano. per quanto riguarda il turismo, credo che "torino" intesa come città abbia saputo promuoversi e abbia voluto le olimpiadi più degli altri. il problema però credo si economico. torino durante le olimpiadi aveva 22.000 dipendentie la fiat 12.000. Lo stato si è sostituito all'azienda. Ora con la crisi delle banche non c'è più nessuno che possa finanziare nessuna idea. Saranno tempi duri...
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