In ordine le mie letture delle ultime settimane sono state:
La casa di John il sordo - Irvine Welsh
Marchionne, l'uomo che comprò la Chrysler - Marco Ferrante
Io non chiedo permesso - Marilù Manzini

Del primo c'è poco da dire, è uno dei miei autori preferiti, forse IL preferito, e i suoi libri li ho letti tutti, spesso divorati quasi senza interruzioni. Questo libro è della Sellerio editori di Palermo ed è, praticamente, "l'aperitivo" di Acid House.
Sempre bello, strano, coinvolgente, sconvolgente, diretto, contorto, come i libri di Irvine Welsh sono da sempre con quella vena di follia che nasconde il genio.

Il secondo è una via di mezzo tra la biografia e la cronaca, scritto in modo giornalistico ma non noioso, leggibile e interassante. Certo, bisogna (come me) avere una passione per le biografie e per la Famiglia e tutto quello che la riguarda, però è una finestra sui modi di un manager che ha portato a termine una delle operazioni più clamorose degli ultimi anni.

L'ultimo l'ho comprato per caso in uno dei giri in libreria alla ricerca di "qualcosa che mi colpisse".
La quarta di copertina mi ha incuriosito, la foto in copertina ancora di più e allora l'ho preso e mi è piaciuto.
Scritto in modo diretto, come piace a me, senza fronzoli ma con una sensibilità particolare, capace di stupire e incuriosire.
Ci ho trovato molte riflessioni che mi sono trovato a fare anche io, situazioni in cui vorresti solo uscire, spingere via la gente intorno a te, quelli che ti considerano inserito, e respirare forte. Sguardo tagliente e irriverente di una città troppo grande per essere piccola ma troppo piccola per non avere risvolti di paese, la vera provincia italiana con tutti i suoi riti e i suoi vizi.
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